Come avviene l’estrazione del Marmo Bianco di Carrara e la riduzione in ciottoli e ghiaia
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Come avviene l’estrazione del Marmo Bianco di Carrara e la riduzione in ciottoli e ghiaia

Da secoli l’estrazione del marmo a Carrara, ha reso il famoso marmo bianco un’eccellenza mondiale. Grazie alla purezza del bianco del marmo estratto, è da sempre utilizzato in ambito artistico e decorativo, per le sculture di grandi artisti ma anche per l’arredo interno di maestosi palazzi e edifici religiosi.

È importante ricordare che ai tempi dei primi processi estrattivi, le scaglie e gli altri residui di estrazione comportavano un grosso problema nelle cave, dovuto al loro ingombro, e risultavano a tutti gli effetti un noioso scarto. 

Ingombravano i siti estrattivi e impegnavano molti uomini, all’epoca senza grandi macchinari, il cui lavoro principale era quello di ripulire la zona estrattiva. Infatti, senza distinzione di sorta, questi residui venivano gettati nei “ravaneti”, versanti della montagna usati come vere e proprie discariche e visibili ancora oggi anche da molto lontano. 

Dal residuo di cava, ai prodotti Alimac

La storia di ciottoli, granulati e polveri, ovvero dei principali prodotti Alimac, invece, è molto più recente e garanzia di una circolarità trovata solo nell’ultimo secolo.

È nel secondo dopoguerra che nascono alcune aziende con un preciso obiettivo: dare una seconda vita a questo scarto, che veniva frantumato per essere utilizzato nelle costruzioni e nell’edilizia.

Queste aziende, come la Aliboni Granulati e la Macchiarini Granulati la cui fusione ha dato vita ad Alimac Srl, venivano chiamate dai gestori delle cave per ripulire i piazzali e ritirare, in maniera gratuita, i siti estrattivi.

Nell’ultimo quarantennio, essendo cresciuto il mercato globale legato alle polveri di marmo, materiale di largo utilizzo in svariate industrie, i proprietari delle cave hanno iniziato a richiedere un pagamento per le scaglie vendute anche dovuto all’introduzione di tasse comunali come contributo di estrazione.

Le scaglie, quindi, da scarto sono passate in pochi anni a sottoprodotto, sotto tutti gli aspetti. Così, dopo la separazione delle scaglie dalle terre di scavo e dai fanghi, le scaglie vengono trasportate dalle cave direttamente alle aziende che le trattano per il loro recupero/riciclo.

Come si estrae un blocco di marmo di Carrara?

L’estrazione del blocco, che avviene principalmente con il taglio di sezioni di cava tramite apposite seghe o nastri diamantati e con l’ausilio dell’acqua, comporta anche la rottura di sezioni di cava e blocchi informi con una destinazione e un valore diversi dai blocchi primari. Una parte di questi vengono ridotti in scaglie di varie dimensioni per facilitarne il trasporto. 

Si ritiene che per ottenere l’estrazione di un blocco integro di circa 25t estratto dalle cave di Carrara e dalle cave limitrofe, si producano altrettante tonnellate di sottoprodotti e rifiuti. Una grande percentuale di questi residui di produzione è composta da scaglie di marmo, di grandezze variabili. Una percentuale minore è costituita da fanghi, anche chiamati “marmettola”, e terre da scavo. 

Le scaglie sono separate dal resto del materiale tramite una griglia metallica su cui viene fatto cadere il materiale, e sono vendute separatamente ad aziende come Alimac che ne valorizzano le proprietà naturali per rivenderlo. Le terre da scavo vengono riutilizzate nel processo di estrazione essendo, insieme alle scaglie, utili per attutire la caduta di un blocco. I fanghi invece, insieme ad uno specifico trattamento delle acque, vengono regolarmente trattati come rifiuti.

Il prodotto principale in uscita dalle cave è, eccetto casi eccezionali, il blocco, che viene trasportato tramite camion dalle cave alle aziende che ne fanno richiesta. Infatti il blocco ha un valore enormemente superiore a tutti i residui di estrazione, scaglie comprese.

Frantumazione e burattatura: ciottoli e granulati

Alimac, grazie a storici rapporti coi cavatori, ha un approvvigionamento garantito di scaglie di altissima qualità. Ed è grazie a questa qualità, e a rigorosi controlli manuali e ottici, che riesce a garantire una produzione industriale con cura artigianale.

Le scaglie, dopo essere state selezionate da operatori che ne controllano il colore, vengono frantumate per ottenere i granulati, ad esempio, la ghiaia per vialetti e giardini, e le polveri, molto utilizzate nell’industria.

Poi, una parte dei granulati vengono sottoposti a un processo di burattatura, che li rende tondi e levigati: così nascono i Ciottoli Bianco Carrara, prodotto di punta di Alimac per l’arredo esterno.

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